Vegani vs Zanzare

Le fastidiose zanzare sono un argomento piuttosto scottante e purtroppo all’ordine del giorno in questa calda estate.
Stamattina mi sono svegliato con questo dubbio amletico: ma che fanno i vegani con le care bestioline, To Kill or not to Kill… questo è il problema!

zanzara veganaPremetto che sono vegetariano, un tipo di vegetariano social però, esclusivamente per motivi etici. Motivi etici vuol dire che non me ne frega niente delle teorie complottiste sulla mozzarella o sulla carne, non mangio animali e basta(!), per rispetto. Ho un mio parere a riguardo ma me lo tengo in attesa di conclamate certezze. Sono per la linea del di tutto un po’. Condivido molte idee vegane ma, dopo un’attenta analisi, non me lo posso permettere! Non sono né abbastanza ricco né abbastanza povero per coltivare il mio orto, né ho il tempo costruire il mio cibo e convincere il resto della famiglia che quella sia la via per la salvezza!
La scelta di essere vegetariano social invece riguarda il fatto che non faccio battaglie filo-vegetali, non sbandiero i broccoli ai quattro venti, non tento di cambiare menti, né mi atteggio a paladino animalista. Se sono in compagnia non mi alzo sdegnato se qualcuno accanto sta sbranando una carcassa di animale (mi fa schifo, ci soffro un poco, ma vabbe’), non taglio i ponti con la famiglia se mi servono la pasta con lo stesso mestolo che in passato ha servito carne… Insomma sono consapevole di vivere in una società a cui tengo. Credo che sia una scelta strettamente personale, da custodire. Faccio la mia battaglia quando lo ritengo, senza rompere l’anima a chi per eredità generazionale la pensa diversamente. Mangio indifferentemente verdura in mezzo ai carnivori e penso sia comunque un buon modo di dare l’esempio.

quadro macellazioneDetto ciò torniamo alle zanzare perché mi sembrano essere un po’ il simbolo di una dilagante ipocrisia collettiva. Cercando un po’ in rete, mi sono imbattuto in decine di blog deliranti che dibattono l’argomento in maniera anche piuttosto approfondita. C’è chi parla con gli scarafaggi, che crede che non ammazzando le zanzare si stia conquistando il loro rispetto, che si copre di creme repellenti… allontanando anche i familiari, chi spazza le formiche cercando di essere delicato, chi se ne frega ed applica il vecchio principio dell’occhio per occhio, chi ingaggia infinite cacce casalinghe al ragno per poi li liberarlo…. insomma ce n’è davvero per tutti i gusti!

La questione è molto delicata perché da un lato è in ballo la tranquillità personale e in qualche caso la salute (pensiamo alle zecche, zanzare della malaria, vespe e simili), dall’altro il fermo e intoccabile diktat di rispettare qualsiasi forma di sistema nervoso animale. Ma se siamo noi a non essere rispettati?

Facciamo però un attimo il punto onesto della situazione di noi vegeto-vegani-fruttariani-crudisti-freegani…*

Viviamo in città che hanno asfaltato milioni di miliardi di insetti e piccoli roditori, camminiamo su Suv e automezzi che giornalmente ne ammazzano altrettanti, intossicandone altri con i gas di scarico, bonifichiamo paludi e acquitrini, disinfettiamo gli ambienti in cui abitiamo periodicamente distruggendo uova e larve…

insomma abbiamo fatto piazza pulita di qualsiasi fastidio animale intorno per poter finalmente affermare essere vegetariani e vegani!

Da vegetariano, devo e voglio essere consapevole che la mia insalata e la mia frutta, bio o non bio, siano passate sul corpo di migliaia di animali, coltivate rivangando ettari di terra, trasportate su camion inquinanti, disinfettate e diserbate per tenere lontani insetti, maneggiate da un’infinita catena di assassini. vacche-sacre-indiaSo che la mia mozzarella e le mie uova significano la morte e la sofferenza di milioni di animali, anche se scelgo l’uovo della gallina del vicino e conosco personalmente la vacca che mi fa il latte!
Lo accetto, scelgo l’alimento che ha un impatto minore, ce ne sono, e mi illudo così di orientare il mercato, penalizzando prodotti di batteria e industriali e favorendone altri.

Mi incazzo però con quelli che si indignano sui social per i cani serviti sulle tavole cinesi, magari mentre addentano un panino alla porchetta, agli animalisti che sono circondati da sagre del maiale, del pesce, feste del coniglio, fiere del vitello, e non si indignano affatto. Ipocrisia! (a proposito lo sapete che nella neutrale Svizzera il 3% della popolazione consuma gatti e non è vietato dalla legge?)

Provate a spiegare ad un ebreo che in Italia si mangia la carne di cavallo (animale impuro per l’ebraismo), a un musulmano che mangiamo abitualmente maiali e crostacei  (vietato!) o a un indiano che nientemeno uccidiamo, in una sorta di lager bovini, il loro animale sacro, il vitello!

Mettiamoci un attimo nei panni dei cinesi che vedono sollevare la popolazione dei social (si perché ormai le battaglie si fanno a colpi di like si facebook) contro uno dei loro cibi secolari come il cane. Immaginiamo che un giorno al contrario milioni di indiani insorgano contro il nostro consumo di vitello, non sarebbe una situazione analoga?  O forse l’assassinio di un vitello, magari da latte, è da ritenersi più nobile di quello di un cane o di una scimmia (già, si mangiano anche quelle)?!
Ammazzare un gatto o spezzare il collo ad un coniglio non è poi così diverso.

Bisogna comunque manifestare e lottare per le proprie idee ma con un po’ di coerenza e rispetto in più magari. Solo il confronto tra diversi punti di vista può contribuire a creare coscienze e opinioni, giuste o sbagliate che siano.

Libertà e rispetto per tutti dunque e lunga vita alla zanzara!

*Piccola legenda dei mangiatori seriali
    • Onnivori: si nutrono di cibi crudi e cotti, cibi di origine vegetale e animale.
    • Locavori: mangiano tutto quello che è stato prodotto nel raggio di un centinaio di km o poco più dal proprio luogo di abituale esistenza, per ridurre l’impatto ambientale delle proprie abitudini alimentari. Meno viaggiano i prodotti, più sono freschi e meno emissioni di CO2 causano.
    • Ecotariani: mangiano tutto purché nel fare le loro scelte ci sia dietro un bel ragionamento dell’impatto ambientale e sul clima del ciclo di produzione. Nel piatto si mette il cibo con impatto minore.
    • Macrobiotici: chi segue una dieta macrobiotica ha un’alimentazione ricca di liquidi conseguente al consumo di molta frutta, verdura, legumi e cereali cotti in abbondante acqua, e tra le bevande introduce tè e surrogati del caffè, quindi potrebbe avvertire un minor bisogno di bere acqua. E’ previsto il consumo di pesce.
    • Vegetariani: mangiano cibi sia crudi che cotti escludendo cibi animali, vale a dire carne e pesce.
    • Flexitariani: sono vegetariani che, di tanto in tanto, mangiano carne e pesce.
    • Vegani: escludono tutti i cibi di origine animale, come latticini, miele e uova. I cibi sono sia crudi che cotti.
    • Freegani: recuperano gli scarti, soprattutto prendendo il cibo in scadenza dai supermercati, destinati al macero. In genere sono vegani e contestano il sistema. Da notare, però, che ci sono anche freegan non vegani che si nutrono di carcasse di animali morti trovati lungo le strade.
    • Crudisti (o vegani crudisti):  mangiano cibi interamente crudi con la sola regola di non superare una certa temperatura per non perdere le proprietà di attivazione enzimatiche nel nostro corpo
    • Fruttaliani: mangiano solo frutta e verdura, sia cruda che cotta.
    • Fruttaliani-crudisti: variante del precedente, escludendo i cibi cotti.
    • Fruttariani: si alimentano solo frutta cruda preferibilmente dolce.
    • Fruttariani simbiotici: mangiano solo frutta cruda colta e mangiata dagli alberi che incontrano o che loro stessi curano.

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