Perché si dice fare una cosa “all’acqua di rose”?

L’ acqua di rose è un tonico molto apprezzato per le sue proprietà rinfrescanti e lenitive.

Nel linguaggio comune, si usa per indicare una cosa fatta con superficialità, senza un vero impegno. Una soluzione fatta solo per tamponare un’emergenza momentanea.

Il motivo è dovuto alle specifiche di questo liquido derivato appunto dalla soluzione di essenza di rose e tra le sue caratteristiche ha senz’altro la delicatezza, che la rende detergente ed emolliente per la pelle senza essere curativa.
E’ usanza lavarsi il viso con acqua di rose nella mattina successiva all’Ascensione di Cristo.

La tradizione vuole che la sera della vigilia dell’Ascensione venga lasciato sul davanzale delle finestre, per tutta la notte, un bacile d’acqua cosparso in superficie da petali di rosa.

E’ credenza che Gesù, alla mezzanotte, salendo in Cielo alla gloria del Padre accompagnato dai suoi angeli, benedicesse quelle acque.

E’ un’usanza un po’ in disuso ma la ricordo con piacere (pur non comprendendone le ragioni). Una cara zia prendeva le rose e spargeva i petali in una bacinella. Poi la mattina dopo ci invitava a lavare il viso con quell’acqua. Ne ricordo lo straordinario profumo!

 

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